Rosa dei venti
Nelle barche a vela il vento è il propellente e le vele sono il motore.Per questo motivo occorre conoscere perfettamente la rosa dei venti.
In teoria, la direzione del vento può assumere tutti i valori di angolo compresi tra 0° e 360° ma, vista la turbolenza del flusso, non avrebbe senso dare un'indicazione così precisa. Per tale motivo le direzioni vengono ridotte ad otto: i quattro punti cardinali N, E, S, e W a cui si aggiungono le direzioni intermedie NE, SE, SW, NW. In tal modo un vento da est, ad esempio, soffia all'incirca dalla direzione 90°, con una tolleranza di ±22.5°. Su questo principio si basa la rosa dei venti che, tradizionalmente, attribuisce un nome ad ogni direzione e ad ogni vento proveniente da quella direzione.
Da nord (N 0°, anche settentrione o mezzanotte) spira la tramontana, un vento freddo che nell’antichità veniva detto Aparctias o Boréas (da non confondersi con la bora); sull’origine del nome vi sono molte ipotesi, fra cui quella erronea che derivi da tramonto; fra le più accreditate quella che lo vuole derivante dalla locuzione intra montes (o trans montes), ovvero al di là dei monti, in riferimento al fatto che è un vento che spira dal cuore della Alpi e cioè dal nord che era storicamente conosciuto dagli antichi romani.
Da nord-est (45°) spira il grecale (o greco), deve il suo nome al fatto che, nell’antichità, i marinai che solcavano le acque del Mediterraneo centrale pensavano provenisse dalla Grecia; è un vento invernale, freddo e asciutto che spira a raffiche.
Da est (E 90°, anche oriente o levante) spira il levante; anticamente era noto come Apeliote; la sua influenza nel nostro Paese si fa sentire sul mar Tirreno e sulla parte centro-meridionale dell’Adriatico.
Da sud-est (135°) spira lo scirocco, vento proveniente dal deserto sahariano; in origine è un vento molto secco e caldissimo; quando attraversa il mar Mediterraneo, però, si carica di umidità e finisce per spirare come vento caldo-umido che apporta pioggia e nebbia.
Da sud (S 180°, anche meridione o mezzogiorno) spira l’ostro (anche austro o mezzogiorno o noto); spesso viene confuso con il libeccio e lo scirocco; l’ostro è un vento secco se richiamato dalla rimonta dell’anticiclone nordafricano (e provoca ondate di calore); è invece umido se precede l’arrivo di una perturbazione.
Da sud-ovest (225°) spira il libeccio; (sul litorale di Veneto, Romagna, Marche, Abruzzo, Molise e Gargano, garbino); solitamente è un vento di tempesta; di solito nasce molto rapidamente, sviluppa una notevole potenza per poi calmarsi quasi repentinamente; cessati i suoi effetti, in genere si registra un innalzamento della pressione il che preannuncia bel tempo e cielo sereno.
Da ovest (W 270°, anche occidente o ponente) spira il ponente (anche espero); spira nei mesi estivi sulle coste laziali e trae origine dal diverso riscaldamento della terra e del mare.
Da nord-ovest (315°) soffia il maestrale (anche maestro); spira a notevole velocità (può superare anche i 120 km orari); è un vento asciutto, ma porta burrasca, in particolar modo in Sardegna e in Corsica. È il vento che preannuncia l’inverno.