Angoli fondamentali

  1. Angolo di attacco
  2. Angolo di incidenza (angolo al vento)
  3. Angolo di sbandamento
  4. Angolo di deriva (scarroccio)
  5. Angolo di apertura della vela (sail trim)
  6. Angolo del timone

 

In vela, l’angolo di attacco è l’angolo formato tra la direzione del vento apparente e la corda della vela (cioè la linea immaginaria che unisce il punto di attacco della vela sull’albero con il punto di scotta, o angolo inferiore della vela).

Dettagli:

Quando l’angolo di attacco è ottimale, la vela lavora come un’ala e genera la massima portanza.

Se l’angolo è troppo piccolo, la vela “strozza” (non prende vento e non genera forza).

Se l’angolo è troppo grande, la vela entra in stallo e perde efficienza, con flusso turbolento e poca portanza.

In pratica, regolare bene l’angolo di attacco significa cazzare o lascare la vela in base alla direzione del vento apparente, per ottenere la miglior propulsione possibile.

 

Un altro angolo importante in vela è l’angolo al vento, detto anche angolo di incidenza del vento rispetto alla barca.

Angolo al vento:

È l’angolo tra la direzione della prua e la direzione del vento apparente. Questo angolo determina l’andatura su cui si trova la barca, ad esempio:

0° - 30°: Invelabile / Zona morta (non si può navigare direttamente controvento)

30° - 45°: Bolina stretta

45° - 60°: Bolina larga

60° - 90°: Traverso

90° - 135°: Lasco

135° - 180°: Poppa

 

Angolo di sbandamento:

È l’angolo di inclinazione laterale della barca rispetto alla verticale, causata dalla forza del vento sulle vele.

Angolo di deriva (scarroccio):

È l’angolo tra la direzione in cui è orientata la barca (prua) e la direzione effettiva del movimento sull'acqua.

Angolo di apertura della vela (sail trim):

È l’angolo di apertura della vela rispetto all’asse longitudinale della barca (cioè quanto è cazzata o lascata).

Angolo tra timone e scafo

Quanto viene ruotato il timone rispetto all’asse della barca.